3 Aprile 2019
Crisi della filiera del pomodoro da industria in Toscana: il Presidente Enrico Rossi assicura sostegno e convoca un tavolo regionale per la costituzione del distretto.
– Nella sala comunale di Venturina Terme (LI) si è tenuto ieri un nuovo incontro sul pomodoro da industria in Toscana, questa volta indetto dalla Cisl e dalla Fai Cisl di Livorno, preoccupati dai risvolti occupazionali che potrebbe comportare l’aggravarsi della crisi del comparto del pomodoro da industria in Toscana. Il convegno, moderato dal giornalista Alessandro Guerrieri, ha messo a confronto le istituzioni regionali e tutti gli attori della filiera con un prestigioso e nutrito tavolo di relatori: il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l’Assessore Marco Remaschi, Rossana Soffritti, sindaca del Comune di Campiglia Marittima, Pasquale Petti A.D. Italian Food S.p.A., Riccardo Cerza Segretario Generale Cisl Toscana, Filippo Giusti Segretario Generale CISL Livorno, Massimiliano Gori responsabile territoriale Fai-Cisl Livorno, Simone Ferri Graziani Presidente Coldiretti Livorno, Paolo Rossi Direttore Confagricoltura, Pierpaolo Pasquini, Presidente CIA Livorno, Giancarlo Vallesi Presidente del Consorzio Bonifica 5.
Come noto, dal 2017 il comparto del pomodoro da industria in Toscana si trova a dover affrontare una grave crisi a causa delle avverse condizioni metereologiche che si sono verificate nel 2017 per la troppa siccità e nel 2018 per la troppa pioggia. Questa situazione ha danneggiato sia la parte agricola sia l’azienda di trasformazione Italian Food S.p.A., situata a Venturina Terme (LI), nel cuore del distretto del pomodoro della Val di Cornia. Se si considera il taglio degli aiuti comunitari dal 2011 che già aveva penalizzato le aziende agricole, si può parlare di comparto in ginocchio.
L’incontro è stato aperto dal Segretario Generale CISL Livorno Filippo Giusti che ha sottolineato l’importanza di salvaguardare questo indotto dell’industria agro-alimentare che ricopre un ruolo importante nel tessuto economico della Regione. Massimiliano Gori, responsabile territoriale Fai-Cisl Livorno, ha lanciato la proposta emersa da precedenti confronti con gli attori della filiera: “Per fronteggiare questa situazione è necessario costituire il distretto del pomodoro toscano da industria, che consenta di chiudere la filiera e di cogliere tutte le opportunità di crescita anche dal punto di vista occupazionale, a beneficio sia della parte agricola che dell’industria. Un organismo che ha ragione di esistere con il riconoscimento della Regione Toscana ed ai sensi del Regolamento (UE) N. 1378/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013 relativo all’organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti agricoli. Il distretto andrà a valorizzare questa eccellente coltura del nostro territorio e, attraverso il controllo istituzionale, potrà garantire innovazione e sviluppo tecnologico.”
Atteso l’intervento del Presidente Enrico Rossi che ha assicurato sostegno e risorse: “I temi di questo incontro sono già all’attenzione del Consiglio Regionale in quanto riteniamo che sia necessario supportare la filiera del pomodoro da industria nella nostra Regione con tutti i mezzi possibili. Sono state stanziate le prime risorse per affrontare il problema dell’approvvigionamento idrico, alcune opere sono in corso di realizzazione e continueremo a investire per il compierne altre. Vorrei finire il mio mandato dichiarando il problema idrico di questa area risolto.” ha affermato il Governatore proseguendo: “Accogliamo con favore la creazione del distretto del pomodoro da industria e a tal fine convocheremo già nella prossima settimana un tavolo operativo da tenersi in Regione prima di Pasqua. Durante questo prossimo incontro presenteremo concrete proposte di supporto economico anche attraverso Fidi Toscana, che già prevede la possibilità di finanziare le aziende agricole fino a un importo massimo di 150.000 Euro e di garantire linee di credito già concordate tra l’azienda di trasformazione e gli istituti bancari.” Afferma il Presidente e conclude: “Vogliamo così esprimere la volontà politica e l’impegno a supportare anche finanziariamente questo ambizioso progetto purché vi sia impegno e volontà da parte di tutti.”
Pasquale Petti, a capo dell’azienda di famiglia Italian Food S.p.A. con stabilimento produttivo a Venturina Terme (LI), ha accolto con favore l’intervento del Governatore Rossi auspicando azioni immediate: “Trovare dei punti di convergenza e fare sistema con la parte agricola e tutta la forza lavoro impiegata nell’indotto è l’unica via per far sopravvivere il nostro comparto e competere con le altre Regioni vocate a questa industria. Crediamo che la toscanità della nostra linea di alta qualità a marchio Petti sia un valore aggiunto e abbiamo investito molto in tal senso, ma ci troviamo a confrontarci con un mercato molto competitivo e un sistema distributivo che non ci riconosce differenze di prezzo rispetto ai competitor. Grazie alla nostra linea Petti, la prima e unica in GDO nazionale e internazionale realizzata con 100% pomodoro toscano, abbiamo fatto conoscere la Toscana come terra di eccellenza anche per la coltura del pomodoro e abbiamo intrapreso questo progetto confidando sulla disponibilità di materia prima locale. Non è sostenibile per noi affrontare una campagna di trasformazione come quella dello scorso anno, con un calo del 40% del pomodoro disponibile, acquistato ad un costo superiore del 20% rispetto alla media nazionale.” ha affermato Pasquale Petti: “Gli interventi compiuti per affrontare l’emergenza idrica sono stati utili ma c’è ancora molto da fare: ad oggi ancora la metà della Val di Cornia lato sud presenta carenza di acqua potabile per l’irrigazione. Accogliamo con favore la disponibilità della Regione a sostenere la creazione di un distretto che per essere risolutivo dovrà prevedere fondi ed incentivazioni per le aziende agricole che vi aderiranno e che decideranno di conferire la materia prima soltanto alle aziende di trasformazione della Toscana. Abbiamo già proposto ai produttori un accordo pluriennale di acquisto ad un prezzo equo e quantità garantite. Ci stiamo impegnando per creare un quadro di certezza e far sì che il nostro territorio ritorni ad essere produttivo e competitivo, ma sono necessarie azioni immediate da parte delle istituzioni.
In primis supporto finanziario alla parte agricola ma anche strumenti di sostegno per l’industria che ci consentano a nostra volta di pagare gli anticipi per le operazioni colturali dei nostri fornitori di materia prima, così come già fanno le cooperative che producono marchi concorrenti.” Rispondendo agli interventi delle organizzazioni professionali agricole regionali incentrati sulla richiesta di vedersi riconosciuti prezzi adeguati per la materia prima conferita all’industria, Pasquale Petti ha poi così concluso: “Siamo consapevoli che la coltura del pomodoro da industria in Toscana è più onerosa rispetto ad altre Regioni per i maggiori costi di gestione e per le difficoltà con l’irrigazione, ma, non vedendoci riconosciuto dalla GDO un prezzo di cessione superiore rispetto ai nostri competitor, né aumenti di listino per la crisi che il nostro comparto sta attraversando, da soli non possiamo sostenere il gap di prezzo di acquisto della materia prima, ci serve sostegno. Sarebbe auspicabile ad esempio un intervento della Regione per i gruppi distributivi toscani quali Coop e Conad affinché riconoscano ai nostri prodotti un listino congruo e adeguato: questo certamente ci permetterebbe di sostenere un prezzo di acquisto della materia prima toscana più alto.” E’ seguito l’intervento dell’Assessore Remaschi: “Dal 2017 siamo impegnati a risolvere il tema idrico e continueremo a farlo finché potremo dichiararlo risolto. Tutti gli attori della filiera devono trovare un punto di incontro, un equilibrio che consenta di andare avanti a lungo termine e la Regione metterà in atto tutti i possibili strumenti di mediazione per raggiungere questo obiettivo. Crediamo fortemente nell’importanza di salvaguardare sia l’industria di trasformazione che le O.P. perché bisogna organizzarsi e non dividersi. Siamo consapevoli che la fine degli aiuti comunitari abbia penalizzato la parte agricola e da parte nostra metteremo in campo le risorse finanziarie necessarie per sostenerla, ma purché siano indirizzate bene e in prospettiva futura. Il distretto è un progetto perseguibile, richiederà promozione e risorse, ma bisogna che tutti gli attori coinvolti ci credano e si prendano un impegno concreto. Per quanto riguarda la GDO regionale, sono al vaglio azioni già implementate per altri prodotti toscani. Come già annunciato dal Presidente Rossi, abbiamo sotto analisi progetti specifici di supporto finanziario attraverso Fidi Toscana che presenteremo nel dettaglio nel prossimo tavolo operativo convocato dal Presidente Rossi, che sarà decisivo. L’impegno da parte nostra è massimo e crediamo fortemente che tutto il comparto debba tornare ai livelli produttivi di qualche anno fa.”
La tavola rotonda è stata chiusa da Riccardo Cerza, Segretario Generale Cisl Toscana, che ha confermato l’importanza di porre l’attenzione sulla crisi che coinvolge il comparto del pomodoro toscano da industria e in particolare l’industria di trasformazione Italian Food che alimenta l’intero indotto e per cui si rischia un grave problema occupazionale nel caso in cui lo stabilimento venisse delocalizzato in Emilia Romagna. Cerza afferma che è interesse comune, di tutti gli attori, auspicare non solo alla risoluzione della crisi ma ad una crescita futura attraverso progetti concreti da realizzarsi nel medio e lungo termine.
In conclusione, è chiaro l’appello univoco emerso da tutti gli interventi: l’urgenza di fare sistema per affrontare un mercato complesso e competitivo e per la sopravvivenza del comparto del pomodoro da industria in Toscana.
Vera Epifano
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